Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

La nuova azione della Cina contro il Covid

tampone covid.jpg

I cinesi reagiscono a una strategia assurda e antiscientifica da parte del governo

"Mi stupisco del fatto che i cinesi inizino a protestare solo oggi. La popolazione è sfiancata da questa politica 'Covid Zero' assolutamente sbagliata, antiscientifica, assurda e autoreferenziale, che è stata un fallimento. Ma il Governo cinese copre con questa politica mancanze enormi e disorganizzazione nella campagna vaccinale: ha usato un vaccino che funziona al 50%, quando va bene. La popolazione più fragile e gli anziani sono poco vaccinati, le autorità sanitarie non hanno antivirali e monoclonali. Quindi, fondamentalmente, il governo prova a limitare il contagio di un virus che viaggia veloce, perché ha paura dell'impatto di tale circolazione virale. Hanno perso miliardi di dollari in questi tre anni, che potevano investire in cure e prevenzione". Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando le proteste scoppiate in Cina contro le misure di restrizione previste per la nuova ondata Covid.

"Non è solo un problema del Covid ma culturale, la popolazione si ribella a questo metodo conservatore della politica e a come viene affrontato scientificamente un virus. Attenzione - conclude Bassetti - quello che non è accaduto in Cina quando ci furono le manifestazioni di piazza Tienanmen, potrebbero oggi ottenerlo le proteste contro le politiche anti-Covid".

"Sono giorni ormai che in Cina si è innescato un moto di ribellione che non ha precedenti, segno evidente degli errori commessi e dalla propensione ad affidarsi più alla politica che alla Medicina. E, mentre in Medio Oriente tutto il pianeta si ritrova negli stadi per il campionato mondiale di calcio, abbracciandosi e facendo festa, la Cina, dopo 3 anni dal primo allarme rosso, fa ancora ricorso al lockdown". Lo sottolinea l'immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, commentando le proteste scoppiate in Cina contro le misure di restrizione previste per la nuova ondata Covid.

"Se in Italia non avessimo scelto di puntare su politiche sanitarie di prossimità e non avessimo spinto sulla vaccinazione di massa, saremmo arrivati molto prima al punto nel quale ora si ritrovano i cinesi - chiosa Minelli - Perché la pazienza del popolo italiano è ben poca cosa come sappiamo, mentre i cittadini cinesi nel nostro immaginario apparivano più accondiscendenti e disciplinati. Eppure - conclude - le cose vanno alla rovescia, evidente che qualcosa da noi ha funzionato, nonostante tutto".

1 anno fa
Foto: ixabay
Autore
Claudio Mascagni

Commenti