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Il problema migranti da risolvere col modello ucraino

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Casarini: 'Fenomeno che si ripete da 20 anni, servono trasferimenti sistematici. No a isola campo profughi' 

Nessun "esodo" o "invasione", "idiozie da campagna elettorale", ma una "pressione aumentata" sull'isola di Lampedusa che richiede un "sistematico trasferimento quotidiano" di chi arriva sulla più grande delle Pelagie, che "non può essere trasformata in un campo profughi". Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, lo ripete come un mantra. "Tutto ampiamente previsto". L'hotstpot di contrada Imbriacola, arrivato a ospitare nei giorni scorsi oltre 1.800 persone a fronte di una capienza di 350 posti e svuotato nei giorni scorsi con un vero e proprio tour de force dopo le immagini di degrado che hanno fatto il giro del web, è tornato a 'ripopolarsi'. Oltre 370 migranti sono giunti ieri a Lampedusa, complici le condizioni meteo favorevoli. "Quella del flusso migratorio attraverso il Mediterraneo non è una emergenza ma una situazione stabile, strutturale, che si ripete ogni anno da 20 anni", dice all'Adnkronos Casarini. 

Inevitabile, dunque, che la pressione sull'isola torni a salire. "Non parliamo di numeri da esodo, o da 'invasione', queste sono idiozie da campagna elettorale di ogni destra - taglia corto -. In un anno arrivano via mare tante persone quante ne sono arrivate dall'Ucraina in una settimana". E la teoria delle navi delle ong come pull factor? "L'85 per cento degli arrivi è composto da 'sbarchi autonomi': cioè non in seguito a operazioni di soccorso nostre o della Guardia costiera e questo dimostra che le navi della flotta civile non rappresentano nessun fantomatico 'pull factor'. Le cause di questo processo migratorio di donne, uomini e bambini le conosciamo - dice -. Vediamo l'effetto su di noi, adesso, della siccità per esempio. O dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari, in particolare la farina, dovuti alla guerra. Pensate cosa succede in Paesi dove il pane da dare da mangiare ai propri figli si vende ormai al mercato nero a prezzi altissimi". 

E poi ci sono le guerre, "con le armi anche italiane, che inondano i Paesi dell'Africa e del Medioriente", avverte il capomissione di Mediterranea Saving Humans, per il quale "moltissime cose, provocate anche da noi, spingono migliaia di persone a partire dalla propria terra, per cercare di salvarsi, di avere una possibilità di vita". Ecco perché l'unica soluzione adesso è procedere "sistematicamente" al trasferimento quotidiano dei migranti da Lampedusa verso l'Italia e l'Europa. "L'isola 'che salva' deve rimanere tale, come è da millenni - sottolinea Casarini -: un approdo miracoloso in mezzo al Mediterraneo. Non deve essere trasformata in campo profughi come le isole greche". 

Trasferire con ogni mezzo. "Anche con ponti aerei. Questo ora c'è da fare. Non fare arrivare la situazione al limite". Occorre poi "cominciare a mettere mano ai disastri combinati dai 'decreti sicurezza' in materia di luoghi preposti dell'accoglienza". E, infine, applicare "anche agli altri ciò che è previsto, giustamente, per i profughi ucraini, che possono andare in tutti i Paesi europei grazie alla modifica di Schengen. Ma per fare questo ci vuole un po' di coraggio e non mi pare che abbiamo un Parlamento, un Governo, una classe politica in generale dotati di questa attitudine. Quelli pensano a come campare loro, figurarsi se hanno tempo per gli altri...", conclude. 

 

(segue)
1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Rossana Lo Castro

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