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Si va verso la fiducia a Draghi?

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Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, renderà comunicazioni alle Camere con voto fiduciario con chiama. Intanto è in Algeria

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, renderà comunicazioni alle Camere con voto fiduciario con chiama. È quanto emerso dalla Conferenza dei capigruppo della Camera, che tornerà a riunirsi domani, alle 16.30, per stabilire tempi e modalità del dibattito, alla luce delle decisioni che verrano prese Senato.

Draghi infatti dovrebbe riferire inizialmente a Palazzo Madama, secondo la prassi in base alla quale le comunicazioni vengono rese nel ramo del Parlamento dove il Governo ha ottenuto la prima volta la fiducia e dove si sono manifestate le condizioni che hanno portato all'apertura della crisi. Successivamente il premier depositerà il testo del discorso alla Camera.

La scelta definitiva dell'Assemblea dove inizierà il dibattito arriverà dopo una consultazione tra i presidenti del Senato, Elisabetta Casellati, e della Camera, Roberto Fico, visto che durante la Capigruppo M5S e Pd, trovando la contrarietà del centrodestra, hanno chiesto che Draghi si recasse in primo luogo a Montecitorio, dove si sarebbero manifestati i primi segnali di crisi per la decisione del Movimento 5 stelle di non partecipare alla votazione finale sul Dl Aiuti.

Intanto il premier è arrivato al palazzo presidenziale di Algeri, accolto dal presidente della Repubblica d'Algeria, Abdelmadijd Tebboune. Con il presidente del Consiglio una delegazione di sei ministri: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dell'Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, della Transizione ecologica Roberto Cingolani, delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.

Dopo aver deposto una corona di fiori al Monumento del martire algerino, Draghi è quindi arrivati al palazzo presidenziale 'El Mouradia' per l'incontro con il presidente Tebboune. Contestualmente avranno luogo i colloqui tra i ministri italiani membri della delegazione ufficiale e i rispettivi ministri algerini. A seguire la sessione plenaria del IV Vertice intergovernativo italo-algerino. Quindi alle ore 13 (ora locale, le 14 in Italia) si svolgerà la cerimonia di adozione delle dichiarazioni finali del Vertice e firma di accordi.

Come dire, dimisssionario sì, ma premier in pectore e con pieni poteri. 

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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