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Mamma li turchi: Grosso a Venezia per vincere

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Come gli antichi corsari ottomani la truppa di Grosso è pronta a espugnare la Laguna con una vittoria che lontano dallo Stripe manca da troppo tempo

A Venezia con la benda dei pirati e il turbante degli ottomani. Mamma li turchi, griderebbero dalle isole della Serenissima. Ed è quello che desidererebbe ascoltare Fabio Grosso quando con i suoi vorrebbe tanto trasformarsi in una squadra corsara in trasferta, cercando di tornare a indossare quei panni che hanno visto protagonista il Frosinone a Modena. Ed era la prima giornata di campionato, la vigilia di Ferragosto: un po' troppo per una squadra che non lo ha annunciato apertamente ma che potenzialmente è tra le favorite alla vittoria finale. In trasferta vorrebbe festeggiare ancora il tecnico ciociaro, al ritorno dopo la giornata di squalifica. E quale migliore occasione di una location ricca di suggestioni come Venezia? Scansando la morte citata da Thomas Mann, Grosso sarà sul Lido solo per girare un film a colori, quello stesso film che vorrebbe riprendere Javorcic, la guida tecnica degli arancioneroverdi che annunciato come il rivoluzionario del 'caos organizzato' (Eugenio Fascetti docet) domani sera al Penzo rischia di interrompere anzitempo la sua avventura in panchina. Anche perché sbirciando il cammino interno dei ragazzi veneti non è che le mura dello stadio siano proprio amiche, avendo loro regalato in questo scorcio di campionato più dolori che gioie (tre ko su quattro match). 

Non che Fabio Grosso voglia vestire i panni del giustiziere dei suoi colleghi, ma dopo aver firmato la condanna all'esonero di Venturato della Spal, messo seriamente sulla graticola Corini del Palermo e aver sancito la fine della storia tra Gattuso e il Como, c'è un'insana voglia di vincere a Venezia e così inguaiare il collega croato. E il Frosinone che atterrerà in Laguna è una squadra che conta tutta la rosa, col dubbio della staffetta Moro-Mulattieri, una terra di mezzo composta da muscoli, geometria (a breve scriveremo architettura) e fosforo di Mazzitelli, Kone e Boloca, con Rohdén tornato scattante come una molla, più uno status di grazia dei guastatori Caso e Garritano. insomma gli unici acciaccati in casa ciociara sono Ravanelli e Oyono, per il resto Grosso ha il grande dilemma che tutti i tecnici del mondo vorrebbero possedere: il problema dell'abbondanza e quindi della scelta. 

Certo, piuttosto che vestire i panni di un Solimano qualsiasi, Fabio Grosso punterebbe a indossare quelli di Napoleone Bonaparte, l'unico che riuscì a piegare la resistenza veneziana ponendo fine a 11 secoli di potenza ricca e longeva: era il 1797. Staremo a vedere domani sera al Penzo. Noi ci saremo. 

 

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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