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Il Frosinone si mangia le mani. Col Lecce è 1-1

Eusebio Di Francesco

I ciociari passano in vantaggio con Cheddira, poi una colossale ingenuità di Zortea procura il rigore

Il Frosinone sbatte contro la sua leziosità e non riesce a vincere contro il Lecce, impattando 1-1. Passato in vantaggio con una zampata di Cheddira al tramonto della prima frazione, si lascia raggiungere da una ingenuinità di Zortea, poi Kaio Jorge fallisce due clamorose pallegol. 

Il Frosinone prova a gettare la luce oltre la siepe. Dopo quattro sberle di fila l’allegra brigata ciociara torna a giocarsela contro una squadra di pari livello. Il Lecce, un’autentica legione straniera, sta un gradino più su ma non è più tempo della politica dei piccoli passi. Nell’anticipo del mezzogiorno e mezzo di fuoco il Verona ha ruggito per quella che è la giornata degli  scontri diretti e incrociati, con le 8 competitor per non retrocedere a scontrarsi tra loro. Mors tua vita mea.

Tra i pali ancora Cerofolini, il pacchetto arretrato vede protagonisti Okoli e Romagnoili, liberi di azzardare sulle fasce Valeri e Zortea (a destra), il fosforo di Mazzitelli a creare diga e rilancio, con l’aiuto di Brescianini, Harroui e Gelli (a sinistra), in avanti Cheddira con la fantasia di Soulé decentrato.

Il Lecce, tre sconfitte consecutive nello score, mette i giannizzeri Baschirotto-Pongracic a difesa della verginità di Falcone, sulle fasce Gendrey e Gallo (a sinistra), nella terra di mezzo l’albanese Ramadani libero di creare assistito dai francesi Rafia e Kaba, centravanti il montenegrino Krstovic supportato dalla verve dello svedese Almqvist e dello zambiano Banda sulla corsia mancina, che all’andata fece letteralmente impazzire la difesa ciociara.

PRIMO TEMPO - Spinge l’onda d’urto ciociara, al 4’ Cheddira spalle alla porta, servito da  Soulé, chiama all’angolo Falcone, poi il taglio successivo di Zortea crea brividi ma non produce effetti letali. Il Lecce si ricompatta e alza metri con Ramadani che chiama i suoi a salire, tanto che per costruire DiFra si affida ai piedi poco eleganti di Romagnoli e Okoli, puntualmente fuori misura, mentre Soulé appare svagato e Reinier, subentrato all’infortunato Harroui al 2’, completamente assente. Crescono i salentini: Banda chiama Cerofolini a scaldarsi le mani (13’) mentre il portiere è superlativo sulla fuga e sassata di Krstovic, facilitato da una disattenzione dell’arbitro Guida che non ravvisa un plateale fallo sulla ripartenza di Mazzitelli. Prende coraggio il Lecce, che colleziona terreno e corner, tatticamente preparato anche in fase di non possesso. La metà campo puglierse appare una dogana, con Mazzitelli che tocca pochi palloni. A 10’ dalla fine si scuote il Frosinone, con un assolo di Reinier (35’) finito tra le braccia di Falcone e con la ritrovata verve di Soulé ma i salentini negli ultimi trenta metri rinculano come una squadra di paguri, aiutati anche da un Guida inadeguato e appannato, che sbaglia spesso e volentieri, anche se a senso unico  contro i canarini. Boh, un arbitro così goffo erano anni che non si vedeva. Poi, al tramonto del primo tempo, il vantaggio ciociaro maturato in una mischia da flipper: Zortea taglia per la testa di Romagnoli, Falcone smanaccia e Cheddira in agguato gonfia la rete.

SECONDO TEMPO - Cambia lo spartito, ora il Lecce ptova a dettare i tempi ma si espone al controiipiede ciociaro. Già al 3’ Brescianini spreca ma la frittata esce perfetta al 12’: Zortea appoggia all’indietro, pressato da Banda, ma non si accorge del falco Krstovic che brucia sul tempo Cerofolini. Rigore. Il portiere ciociaro si allunga e sventa il tiro di Rafia (58’). Ma incredibilmente dopo 3’ Guida richiama la ripetizione dal dischetto: Krstovic fa carambolare la palla sul palo e impatta (61’). Non ci sta il Frosinone, nemmeno qualche secondo dopo Soulé fa il mattatore a destra e il tiro di Gelli si stampa all’incrocio. Al 66’ D’Averrsa manda in campo Sansone e Oudin per ridisegnare una squadra forse stanca. Al 68’ Guida continua il suo sciagurato show e non punisce un chiaro fallo di mano in una mischia d’area, poi al 69’ Valeri chiama alla botta sicura Brescianini, che solo davanti al portiere la ciabatta su Falcone. Si allungano le squadre, provano a vincerla entrambe. All’80’ Piccoli approfitta di una clamorosa topica di Okoli ma la capocciata termina sul fondo. Poi, nel giro di 1' all'88' Kaio Jorge vorrebbe entrare col pallone in porta in due circostanze, vanificando due clamorose pallegol, prima servito da una sontuosa intuizione di Soulè poi da un assist di Seck. Spinge la squadra ciociara, al 90' il tiro a giro di Seck sfiora il montante. Nei 6' di recupero un'incornata imperiosa di Kaio Jorge chiama Falcone al miracolo. Finsce qui, con rimpianti a non finire. E ora sono tutti lì, complici la vittoria del Verona e del Cagliari.

3 Marzo
Autore
Gian Luca Campagna

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