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Gay Pride sì o no? Intanto via il patrocinio

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Il governatore del Lazio Rocca prima concede il patrocinio poi lo revoca. E scatta la polemica

Prima la Regione Lazio concede il patrocinio al Gay Pride di sabato prossimo a Roma poi lo revoca. E si scatenano le polemiche. E le fazioni. "Che la Regione Lazio abbia revocato oggi il patrocinio alla manifestazione 'Roma Pride 2023' è soltanto una vergogna. Pro Vita ordina e la politica esegue". Così Mario Colamarino, presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride. "Eravamo entusiasti che la Regione Lazio avesse deciso di continuare a sostenere la nostra manifestazione, poi all'improvviso hanno visto il documento politico sulla nostra piattaforma e hanno deciso di revocare il patrocinio. E' avvenuto - spiega il portavoce di Roma Pride - dopo che Pro Vita ha lanciato dei post sui social in cui si chiedeva il ritiro del sostegno alla manifestazione".

 

"Ma la Regione Lazio non è di tutti i cittadini? Da una parte, la Giunta asserisce che vuole difendere i diritti di tutti, poi però revocano il patrocinio su una manifestazione che rivendica i diritti di una intera comunità", conclude Colamarino.

“Solidarietà al presidente Rocca in merito alla decisione di ritirare il patrocinio al Gay Pride, dicendo no alla propaganda culturale e politica in favore di pratiche illegali come l’utero in affitto. Una manifestazione sui diritti rischiava di trasformarsi così in una pubblica esortazione a violare le leggi e ad accettare metodi di procreazione, come la maternità surrogata, che contrastano con l’etica e la dignità umana. La sinistra che sta alzando polveroni su questa decisione, dovrebbe porsi lei stessa il problema della legalità, visto che partecipa a iniziative e raccolte di firme che contrastano con le sentenze della Corte di Cassazione circa il divieto di trascrizione dei figli nati all’estero con questa pratica disumana che lede la dignità delle donne, difesa dal Pd e company a fasi alterne”. E’ la nota del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale del Lazio, Daniele Sabatini.

“Noi invece ci saremo”. Così sulla sua pagina Facebook la consigliera regionale Pd, Sara Battisti in merito alla decisione della Giunta regionale del Lazio sulla revoca del patrocinio al Roma Pride. “È un fatto molto grave - prosegue- soprattutto per la banalità delle argomentazioni sostenute da Rocca e dalla giunta di destra per provare a giustificare questa scelta. È un messaggio oltremodo discriminatorio e che sancisce come questa destra voglia limitare le libertà individuali. Sappiamo chi siete e non abbiamo paura, per questo travolgeremo Roma di colori, allegria, amore”. “Non c’entra nulla l’utero in affitto, non c’entrano nulla i presunti comportamenti illegali cui fa riferimento la Giunta: la revoca del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio dimostra ancora una volta che con Fratelli d’Italia al governo l’omofobia è istituzionalizzata, è una omofobia di Stato. Ed è sconvolgente come il presidente Rocca si ponga come cane da guardia dei pro-vita che proprio oggi avevano chiesto il ritiro del patrocinio. Rocca se ne frega di tutti i cittadini del Lazio che invece credono nei diritti Lgbti+”. Così il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

6 Giugno
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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