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Il Mimit prova a salvare Stellantis di Pomigliano e Cassino

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Incontro tra le parti al Ministero per analizzare la situazione dei due stabilimenti e cercare soluzioni che garantiscano la continuità

Si sono tenuti a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, gli ultimi due incontri per l’analisi degli stabilimenti produttivi di Stellantis in Italia, incentrati sugli impianti di Pomigliano e di Cassino.

I tavoli, presieduti dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno visto la partecipazione dei rappresentanti dell’azienda, delle Regioni interessate, dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive) e delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali.

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"A conclusione degli incontri sui siti produttivi di Stellantis in Italia posso dire finalmente che si vedono i frutti del lavoro che abbiamo fatto con tutti gli attori presenti agli incontri, in un clima di piena condivisione", ha sottolineato Urso. "Siamo sulla strada della rinascita industriale italiana. Finalmente si delinea un futuro significativo per questa azienda con la sua produzione in Italia che punta a un milione di veicoli l'anno e che, in questo modo, potrà sostenere anche l'indotto del comparto".

Il ministro poi ha proseguito sottolineando come "in questi incontri si vede anche il risultato delle battaglie che abbiamo fatto in Europa perché abbiamo rimosso il principale ostacolo che era il regolamento sugli euro 7 che consentirà di prolungare la produzione di alcuni modelli molto importanti come la Panda, prodotta a Pomigliano, come annunciato dall'azienda stessa durante il tavolo".

Urso ha poi concluso come "puntiamo a chiudere al meglio questa fase del tavolo Stellantis, iniziato a dicembre, con un accordo di sviluppo. Abbiamo invertito la rotta e l'Italia può finalmente sperare di avere una produzione auto significativa, settore orgoglio del Made in Italy".

29 Maggio
Autore
Eugenio Scribani

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