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La guerra della disinformazione sulla diga di Kakhovha

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Il premier ucraino Zelensky accusa Mosca, mentre per i russi è un'opera di diversificazione da parte di Kiev

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa senza mezzi termini la Russia di aver fatto esplodere la diga di Kakhovha. Sono loro che la controllano ed è impossibile farla esplodere dall'esterno con un bombardamento, ha sottolineato su Twitter. "I russi controllano la diga e l'intero impianto di Kakhovka da oltre un anno. E' fisicamente impossibile farla esplodere dall'esterno, bombardandola. E' stata minata dagli occupanti russi. E l'hanno fatta esplodere", ha twittato Zelensky.

I blogger ultra nazionalisti russi puntano compatti, con una unica eccezione, il dito contro l'Ucraina per l'esplosione della diga di Kakhovka. Si è trattato di una manovra di diversione, da parte delle forze di Kiev, o una azione tattica per disperdere le difese russe sulla riva del Dnipro in vista della contro offensiva. Il più vocale fra loro, Igor Girkin, che pure in passato non ha risparmiato critiche alle forze russe, ha scritto sul suo canale Telegram che la rottura della diga "sciacqua via le nostre forze sulla riva est del Dnipro, sotto Nova Kakhovka e le nostre fortificazioni difensive, tutti i campi minati, e i magazzini con munizioni saranno inondati".

I canali Z sono quindi tutti concordi nel sostenere la tesi del Cremlino: "è stato un atto di sabotaggio deliberato da parte ucraina". Unica voce fuori dal coro è Egor Guzenko che ricorda di aver previsto molte volte che la diga sarebbe stato l'obiettivo di un attacco. "Non dirò chi lo ha fatto. Dal punto di vista tattico gli ucraini possono dimenticarsi di una offensiva nella direzione di Kherson. Se l'evacuazione delle forze russe militari russe procede bene e senza perdite, possiamo far saltare tutte le dannate dighe del Dnipro se ci serve", ha scritto.

 

6 Giugno
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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