Infortuni sul lavoro, i dati peggiorano. Costruzioni maglia nera
Si muore di più nel settore edile, manifatturiero e trasporti
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Inail nei primi nove mesi del 2024 sono state 776, 15 in più rispetto alle 761 registrate nel pari periodo del 2023, 14 in meno rispetto al 2022, 134 in meno sul 2021, 151 in meno sul 2020 e quattro in meno sul 2019. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda da 3,38 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 3,24 del 2024 (-4,1%), mentre aumenta dello 0,9% rispetto al 2023 (da 3,21 a 3,24).
A livello nazionale i dati rilevati a settembre di ciascun anno evidenziano per i primi nove mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 593 a 567 e un aumento di quelli in itinere, da 168 a 209. L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 651 a 663 denunce mortali, e l’Agricoltura (da 85 a 93), mentre il Conto Stato scende da 25 a 20 casi.
Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano le costruzioni con 106 casi (contro i 92 del 2023), il comparto manifatturiero con 71 decessi denunciati (64 nel 2023), il trasporto e magazzinaggio con 66 (79 nel 2023), il commercio con 39 (46 nel 2023) e il noleggio e servizi di supporto alle imprese con 27 (29 nel 2023). Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 202 a 219 denunce), al Centro (da 138 a 151) e nelle Isole (da 66 a 79), e cali nel Nord-Est (da 166 a 162) e al Sud (da 189 a 165). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Lombardia (+20), il Lazio (+17) e l’Emilia Romagna (+14), mentre per i cali più evidenti il Veneto (-19), la Campania (-13) e l’Abruzzo (-9).
L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-settembre 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 707 a 713, sia a quella femminile, da 54 a 63. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 618 a 605) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 106 a 127) e dei comunitari (da 37 a 44).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 2 casi), tra i 20-24enni (da 37 a 40), tra i 35-39enni (da 46 a 55), tra i 45-54enni (da 188 a 207) e tra gli over 59 (da 177 a 191) e riduzioni tra i 15-19enni (da 15 a 9), tra i 25-34enni (da 81 a 72), tra i 40-44enni (da 69 a 55) e tra i 55-59enni (da 147 a 143).
Al 30 settembre di quest’anno risultano sei denunce di incidenti plurimi, per un totale di 23 decessi, sei dei quali stradali. Nei primi nove mesi del 2023 risultavano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.).
Commenti