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Mercato Immobiliare, servirebbero incentivi per l'acquisto Green

Panorama urbano

Secondo gli acquirenti di immobili, l’investimento finanziario non agevola il processo di efficientamento energetico immobiliare

Sebbene i dati del 2021 certifichino che le abitazioni meno energivore abbiano maggiore appeal sul mercato del mattone, dall’analisi emerge che ancora oggi il settore finanziario, nella percezione degli agenti immobiliari professionali, non riflette adeguatamente il valore aggiunto associato all'efficienza energetica degli stessi immobili. Gli stessi istituti finanziari hanno un atteggiamento precauzionale rispetto ai rischi di frode o insolvenza e spesso sono condizionati dalla mancanza di competenze adeguate nella valutazione di progetti di efficienza energetica che spingono ad escludere i risparmi energetici tra gli elementi di garanzia del prestito

“Il mercato immobiliare non sembra ancora aver pienamente assorbito la scossa di due potenziali driver molto importanti rispetto al tema dell’efficienza energetica: la pandemia di Covid-19 e il Superbonus 110% per le ristrutturazioni edilizie - dichiara Franco D’Amore, Vicepresidente I-Com - sebbene siano riscontrabili degli impatti non trascurabili. Poco meno di un quarto degli agenti immobiliari intervistati ha rilevato infatti un aumento dell’attenzione al tema dell’efficienza energetica in chi compra un immobile, in conseguenza della pandemia. Più promettenti i dati della misura fiscale per promuovere la ristrutturazione di immobili scarsamente efficienti: poco meno del 50% del campione degli agenti immobiliari ha riscontrato infatti un impatto di questa misura sul mercato immobiliare. Nonostante questi dati incoraggianti, la quota di immobili ristrutturati e compravenduti che ricadono nelle prime classi energetiche rimane inchiodata a una percentuale che supera di poco il 30%. Un percentuale troppo bassa e che indica ancora come spesso nelle ristrutturazioni edilizie si sprechi una importante finestra di opportunità per riqualificare anche dal punto di vista energetico un immobile. Nella prossima edizione dello studio, sarà interessante valutare l’impatto sul tema dell’efficienza energetica degli edifici dei fortissimi aumenti dei costi dell’energia che si sono registrati nel corso del 2022 e causati dalla ripresa della domanda energetica mondiale post-Covid e ulteriormente inaspriti, in Europa, dalla guerra in corso in Ucraina”.

Ilaria Bertini,  Direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica ENEA. “Nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni, grazie a misure come il Superbonus 110% e agli altri incentivi, per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico al 2030 e per la completa decarbonizzazione del settore edilizio nel 2050, così come previsto dalla Strategia Nazione di
Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale, risulterà fondamentale la messa in campo di ulteriori misure strutturali, accompagnate anche da una maggiore capacità del sistema creditizio di offrire strumenti finanziari per la riqualificazione energetica degli immobili. La pandemia - conclude Bertini - ha profondamente segnato le nostre società dal punto di vista economico, sociale e delle abitudini individuali, offrendoci comunque l’opportunità di apprezzare i vantaggi delle abitazioni con elevate prestazioni energetiche. L'efficientamento degli immobili del settore civile, responsabile di circa il 45% dei consumi finali di energia e del 17,5% delle emissioni dirette di CO2, può fornire un contributo importante non solo per ridurre i costi in bolletta, ma anche per contrastare la nostra dipendenza dai combustibili fossili e realizzare la transizione energetica”.

Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip - il crescente desiderio degli Italiani di possedere una casa più efficientata energeticamente e più consolidata sismicamente. Dopo un anno, il 2020, di frenata della crescita di richieste di case meno energivore, in quanto si è privilegiato la ricerca di ampi spazi abitativi interni ed esterni - prosegue Baccarini - il 2021 ha segnato un significativo aumento degli acquisti di case efficientate e da efficientare grazie prioritariamente ai bonus fiscali e, in particolare, al Superbonus 110%.” Per agevolare il processo di transizione energetica immobiliare e rispettare gli ambiziosi obiettivi comunitari del 2030 e del 2050, considerato che l’80% del patrimonio immobiliare si colloca ancora nelle ultime tre classi energetiche - continua Baccarini - è necessario consolidare politiche governative attive orientate a rendere strutturali tutti i bonus fiscali, estendere il Superbonus 110% all’intero patrimonio immobiliare, e agevolarne l’accesso eliminando i limiti attuali per la cessione del credito ponendo fine, in tal modo, alla confusione generata dai continui interventi normativi”.

“In questo modo - conclude Baccarini - si accompagnerà, incentivandola, la collettività nella transizione ecologica necessaria per fronteggiare le sfide dei cambiamenti climatici, del caro bollette, della sostenibilità ambientale, contribuendo, nello stesso tempo, a valorizzare l’intero patrimonio immobiliare nazionale a tutela dei risparmi delle famiglie italiane e a beneficio di un settore, quello edilizio-immobiliare, che da sempre si conferma avere il più elevato coefficiente di attivazione della vita economica, sociale e occupazionale del sistema Paese”.

1 anno fa
Autore
Luca Morazzano

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