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Una giornata nazionale contro la violenza agli operatori sanitari

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Erano eroi durante la Pandemia, poi il Covid è scemato, la Sanità è in crisi e loro sono tornati bersaglio

Sembra ieri che i sanitari degli ospedali venivano celebrati come eroi in quanto salvatori di tante vite umane messe a repentagio dal Sars Covid 19. Passata la fase più recrudescente della Pandemia però, quel riconoscimento di eroismo è stato messo da parte dei più che, di fronte ad una quotidianità fatta di disservizi del sistema sanitario nazionale, hanno ripreso a puntare il dito verso quegli operatori che rappresentano l'anello di congiunzione tra i pazienti da una parte, e le strutture fatiscenti e insufficenti come il personale e servizi carenti dall'altra.

Tanto che occorre oggi una Giornata Nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Nell’ambito del convegno organizzato a Roma dal Ministero della Salute, in collaborazione con l’Inail, domani, 12 marzo, saranno presentati gli ultimi dati dell’Istituto sugli infortuni lavorativi derivanti da aggressioni, violenze e minacce nella sanità e assistenza sociale

Nella sede di Lungotevere Ripa a Roma, dopo i saluti istituzionali del ministro della Salute, Orazio Schillaci, del commissario straordinario dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo, e della presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, Martina Semenzato, saranno presentati dati e attività dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (Onseps), il contributo delle Regioni e una relazione sul fenomeno della violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari in ottica assicurativa, illustrata da Silvia D’Amario, coordinatrice generale della Consulenza statistico attuariale Inail, e Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario centrale dell’Istituto. Le conclusioni sono affidate a Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato alla Salute.

11 Marzo
Autore
Luca Morazzano

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