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Terremoto in Afghanistan, almeno 800 morti e oltre 1.500 feriti

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Si aggrava con il passare delle ore il bilancio del sisma. Zone ancora isolate

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 6 che ha colpito l'Afghanistan orientale. Sono almeno 800 i morti e più di 1.500 i feriti, secondo quanto riferito dalle autorità del Paese, aggiungendo di aver avviato un'operazione di soccorso su larga scala, dopo che interi villaggi sono stati distrutti dal potente sisma che si verificato al confine con il Pakistan.

Nel Kunar sono decedute almeno 610 persone, con 1.300 feriti e numerose abitazioni distrutte. Nel Nangarhar, secondo il portavoce del ministero Abdul Mateen Qani, sono morte altre 12 persone, 255 sono rimaste ferite e decine di case sono state danneggiate.

Le squadre di sicurezza, mediche, di trasporto, di approvvigionamento alimentare e di supporto hanno intensificato i loro sforzi per fornire aiuti immediati e completi alle persone colpite dal disastro, ha affermato Qani. Le squadre di soccorso dei ministeri della Difesa, dell'Interno e della Sanità pubblica sono arrivate per trasportare i feriti all'ospedale regionale di Nangarhar, come riportato dal media locale TOLOnews.

Il sisma ha colpito poco prima di mezzanotte di domenica 31 agosto, 27 chilometri a nord-est di Jalalabad, una città di circa 200.000 abitanti nella provincia di Nangarhar, e a una profondità relativamente bassa di 8 km, secondo lo United States Geological Survey (Usgs).

Secondo l'Usgs, circa mezzo milione di persone hanno probabilmente avvertito scosse da forti a molto forti, che possono provocare danni considerevoli alle strutture costruite male.

 

1 Settembre
Autore
Redazione

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