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La pace passa per Mosca. Atteso il cardinale Zuppi

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L'arcivescovo di Mosca si aspetta che il nunzio apostolico della pace passi dopo Kiev anche in Russia

"Mi sembra importante che il cardinale Zuppi sia andato a Kiev e possa venire anche qui a Mosca, quando sarà. Molto importante. Non era affatto scontato". Lo afferma, in un'intervista al 'Corriere della Sera', Paolo Pezzi, 62 anni, arcivescovo di Mosca.

"Certo adesso, con queste azioni che si ripetono da una parte e dall’altra, ogni dialogo possibile appare difficile, tutto sembra volgere al peggio. Però ho imparato a guardare in positivo anche i più piccoli segni di speranza - osserva - Sia da parte di Zelensky sia del Cremlino avevo letto dichiarazioni molto negative, negli ultimi tempi, intorno a una possibile mediazione. E in una situazione così stagnante, che l’inviato del Papa sia andato in Ucraina e abbia avuto l’ok dal Cremlino per venire a Mosca, anche se non so quando, è un segno che di per sé non va sottovalutato".

"È un dato in controtendenza, un segnale di porte aperte. La Santa Sede ha spiegato che la missione a Kiev è anzitutto per ascoltare, per vagliare le proposte. Si vede anche l’intelligenza diplomatica: quando una strada sembra chiudersi, ne è pronta un’altra - aggiunge - E credo sia una buona strada, non avere la preoccupazione di arrivare già a una soluzione, molto difficile, e invece concentrarsi sull’ascolto. Che possa essere ascoltata una proposta anche da Mosca mi sembra molto importante". Sull'ipotesi che Zuppi possa incontrare Putin, l'arcivescovo conclude: "Il portavoce del Cremlino ha detto che non era previsto, ma se questo significhi che non accadrà, non lo so".

7 Giugno
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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