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Manovre parallele Nato e Russia nel Baltico

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La flotta russa non ha informato ufficialmente in anticipo la Nato delle manovre iniziate nel Mar Baltico

La flotta russa non ha informato ufficialmente in anticipo la Nato delle manovre iniziate ieri nel Mar Baltico che coinvolgono navi ed aerei da combattimento. Un test sulla sua flotta che si svolgerà in parallelo, per le prossime due settimane, con quello della Nato. Le manovre "Baltops" guidate dagli Stati Uniti coinvolgono 50 navi e 45 aerei con 6500 soldati provenienti da 19 paesi della NATO e dalla Svezia. La flotta russa del Baltico ha annunciato oggi l'intenzione di addestrarsi con 40 navi, 25 aerei da combattimento e 3500 soldati.

A sottolineare la mancata comunicazione, parlando con la Dpa, è stato il comandante della forza di reazione rapida della Nato, l'ammiraglio Thorsten Marx, a bordo della fregata Meclemburgo Pomerania Anteriore: "Non siamo stati informati delle manovre dalla parte russa", ha affermato. La Nato però non ne è sorpresa, ha detto spiegando che le osservazioni delle ultime settimane e degli ultimi mesi lasciavano intendere che le manovre sarebbero state fatte.

Alle esercitazioni Nato è prevista la partecipazione di un sottomarino, una corvetta e un cacciamine delle forze armate tedesche, nonché la petroliera della flotta francese Somme e la fregata spagnola Alvaro de Bazan. Inoltre, vi prenderanno parte Eurofighter e Tornado dell'aeronautica militare tedesca.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che proprio oggi ha visitato la flotta navale tedesca vicino a Rostock, ha affermato di non aspettarsi che la situazione tra Nato e Russia nel Mar Baltico si aggravi a causa delle manovre su larga scala che si svolgono contemporaneamente. "Non ho questa paura", ha detto durante una visita alla fregata Meclemburgo Pomerania Anteriore. "Tutto viene gestito in modo molto responsabile da parte delle nostre forze". Scholz si è detto "molto impressionato dalla performance, dal duro lavoro" che ha visto a bordo della fregata.

Il cancelliere ha ribadito la promessa di spendere permanentemente il 2% del prodotto interno lordo (PIL) della Germania per la difesa. Poi, rivolto alla Russia, Scholz ha ammonito: "Con queste manovre mandiamo anche un segnale, e cioè che abbiamo la forza di organizzarci come Alleanza Nato e come difesa nazionale".

6 Giugno
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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