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In vacanza gli italiani scelgono come meta l'Italia

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Dalle prime proiezioni il 68% dei turisti sceglierà l’Italia come meta turistica: +10% rispetto al 2019

Stagione invernale 2022-2023 ai blocchi di partenza. Asma Gacem, vicepresidente di CNA Turismo e Commercio con delega alle città d’arte, spiega: “Secondo alcune ultime indagini il 68% dei vacanzieri prediligerà l’Italia come metà turistica. Il 10% in più rispetto ai flussi registrati nel 2019”.

Grandi le aspettative del settore alberghiero e turistico invernale. C’è voglia di rilanciare guardando oltre le insidie economiche degli ultimi mesi. A far ben sperare, oltre le turbolenze internazionali che hanno drasticamente segnato l’aumento dei prezzi e delle materie prime, sono le intenzioni degli italiani alla vigilia delle vacanze.

“Sembrerebbe riconfermarsi l’idea di una volontà, tutta tipica del turista italiano, di fermarsi nelle mete turistiche invernali italiane anziché dirigersi all’estero”, spiega Asmaa Gacem. “L’ultimo update dell’indagine Future4Tourism, suggerisce che a settembre 2022 gli italiani che pensano di fare le vacanze a Natale sarebbero il 17%”.

Un dato apparentemente scoraggiante, ma comunque in linea con quanto registrato nel corso degli inverni precedenti. “Se si vuole allungare lo sguardo al periodo che va da gennaio a marzo 2023, la quota di italiani che dichiara di voler effettuare una vacanza si attesta al 34%, un dato perfettamente lineare con i flussi pre-pandemici”.

C’è voglia di ritornare in pista. Letteralmente. Le montagne italiane e le attrazioni turistiche legate agli sport invernali sono ancora una volta attenzionate dai vacanzieri italiani. E mentre i numeri fanno sperare un ritorno alla normalità, nonostante le perturbazioni economiche internazionali, il settore alberghiero ritorna a considerare questa stagione invernale come una possibile boccata d’aria dopo mesi di incertezze.

“Certo che i numeri fanno ben sperare”, incalza Asmaa Gacem di CNA Turismo, “la nostra speranza è proprio quella di riuscire a restituire un forte vantaggio al ramo alberghiero italiano legato al turismo invernale. Sarebbe una vera e propria boccata d’ossigeno per l’intero settore che in piena pandemia rischiò di perdere circa il 70% del suo fatturato, circa 8,5 miliardi di euro”.

A rinforzare l’ottimismo per questa stagione è anche il rinnovo delle presenze della cosiddetta clientela fedele, cioè quei 4 milioni di italiani che ogni anno, tornano a frequentare le stesse cittadine di montagna per trascorrere in serenità le vacanze natalizie. “A questi 4 milioni di italiani”, aggiunge Asmaa Gacem, “dobbiamo sommare un’interessante stima al rialzo di 3 milioni e 680 mila nostri connazionali che potrebbero essere invogliati, per la prima volta, a partecipare ad un’offerta di outdoor experience natalizia”.

Se da un lato, costi energetici, mancanza di neve ad alta quota, mettono a repentaglio la stagione invernale, dall’altro, una forte spinta da parte dei turisti invernali sta arrivando da più lati. “Bisogna fare sistema”, conlcude Asmaa Gacem, “ci sono casi in cui, colleghi del settore alberghiero hanno dovuto bloccare le prenotazioni a causa dell’aumento delle bollette. E come se non bastasse, in alcune aree alpine sembra non prospettarsi l’arrivo della neve. Ecco perché Governo ed Associazioni di categoria dovranno fare quadrato affinché i ghiotti numeri prospettati per questa stagione invernale 2022-2023 non vadano dissipandosi a causa di un mancato coordinamento”.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Pasquale Lattarulo

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