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Violenze no-vax? La democrazia non è davvero in pericolo

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Le aggressioni dei manifestanti no-vax e no-green pass sono da condannare ma non un pericolo per la democrazia

Nel pomeriggio del 28 agosto in Darsena a Milano il gazebo allestito dal il Movimento 5 Stelle è stato assalito da manifestanti no-vax e no-green pass. Le immagini del gazebo dopo lo scontro sono eloquenti e parlano di una violenza gratuita e ingiustificata. Il gazebo infatti era stato allestito per la raccolta firme riguardo le liste per le elezioni comunali di Milano.

Tante le voci che si sono alzate a condanna dell’atto: Gianluca Ferrara, vicecapogruppo 5 stelle al senato, parla di “atto di squadrismo”, mentre l’ex premier Giuseppe Conte ha parlato in un post di “gesto profondamente antidemocratico”. Altre condanne sono arrivate da Letta, segretario del PD, dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini e dal presidente della Camera Roberto Fico. La manifestazione no green pass non era tra l’altro stata autorizzata dalle autorità, fatto che ha portato alla denuncia di sei uomini da parte della Digos. Due sono le persone, invece, indagate per le violenze: un uomo di 46 anni con precedenti penali e una donna di 34.

Le violenze di Milano si aggiungono ad un’altra aggressione, avvenuta a Roma ai danni della giornalista di RaiNews 24 Antonella Alba, che richiama quelle più volte subite dal giornalista di Fanpage Saverio Tommasi, sempre nell’ambito di manifestazioni negazioniste e no-vax.

Va ripetuta ulteriormente la condanna a tali atti, che vanno però inseriti in un contesto e non strumentalizzati.

La sensazione degli ultimi tempi è che ogni gesto dei leader e ogni parola possa significare opportunità di propaganda. Condannando gli atti di violenza, bisogna sottolineare come questi siano per loro natura un atto inconcludente e privo di un significato reale. Portare quindi l’interezza dei cittadini contrari al green pass sotto la voce “violenti”, per quanto le argomentazioni possano essere deboli, non aiuta il dibattito anzi lo porta ulteriormente in basso. Parlare di squadrismo e atto contrario alla democrazia potrebbe dunque essere fuorviante, nell’ambito di un’aggressione che di logico e mirato ha veramente poco. La violenza gratuita è sempre pericolosa, ma tanto banale da poter diventare irrilevante in un contesto più ampio.

È il banale frutto di ignoranza e sentimento di rivalsa ,condito da voglia di sentirsi vivi creando il solito nemico immaginario. Forti della chiamata alle armi di una certa area politica, queste persone non mettono in pericolo la democrazia se non quando la sbandierano per rivendicare diritti. Sottolineare il contrario parlando di pericolo per le istituzioni evidenzia l’assenza di argomentazioni della controparte, almeno per quanto riguarda gli esponenti politici.

Questo clima surreale continua a fare da sfondo a un’assenza di dibattito. Le due fazioni sembrano due eserciti schierati, ma che non combattono mai con l’uso del dialogo. Da una parte c’è chi è violento e alza la voce come arma, dall’altra chi si “auto-eleva” talmente da additare come negazionista e no-vax ignorante chiunque abbia un’opinione contraria alla propria, anche se condita da argomentazioni reali. Un clima insopportabile, che purtroppo difficilmente andrà via con il finire della pandemia.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Emanuele Di Casola

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