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‘Dalla stretta sui viaggi colpiti 6 milioni di stranieri'

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Lo comunica Coldiretti, secondo cui ‘L’incertezza prodotta da Omicron spinge i turisti italiani a rimanere in Italia’

Obbligo di quarantena ai non vaccinati e tampone obbligatorio per chi è immunizzato per poter entrare in Italia”. Dopo la stretta delle frontiere voluta dal governo, Coldiretti ha rilevato che ad essere toccati dalla misura sono circa 6 milioni di viaggiatori stranieri, quelli che nel 2019 hanno raggiunto l’Italia durante le festività. La stima di coldiretti si basa sui dati della Banca d’Italia.

Una misura che riguarda anche gli italiani al rientro nel Belpaese e che scoraggia ulteriormente le vacanze all’estero dei circa 800mila connazionali che le avevano programmate quest’anno per Natale e Capodanno”, fa sapere Coldiretti.

La diffusione della variante Omicron spinge a dire addio alle grandi capitali europee e alle destinazioni più lontane ma provoca anche una diffusa incertezza che – sottolinea la Coldiretti – sta facendo posticipare prenotazioni e programmi”.

Come fa sapere Coldiretti, il prodotto di questo clima è la scelta, da parte degli italiani, di restare in Italia organizzando una vacanza che non preveda uno spostamento troppo impegnativo.

Se la montagna resta la meta privilegiata, a crescere sono le ferie a km zero soprattutto nei piccoli borghi, che consentono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati. Questo fenomeno è favorito anche – continua Coldiretti – dalla diffusione capillare dei 5mila piccoli comuni italiani che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali”.

"L’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante – continua Coldiretti – anche per la ricerca del buon cibo con il 16% dei vacanzieri che intende partecipare ad eventi gastronomici che aiutano a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy a partire dai 5333 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale ma garantiscono la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate. Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti".

2 anni fa
Autore
Piergiorgio Michelangeli

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