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Quella cara energia per le piccole imprese

taglio energia

La denuncia della Cgia di Mestre: pmi +75% energia e +133% gas rispetto a grandi, al lavoro di notte

Il caro energia sta colpendo indistintamente tutte le imprese italiane ma le piccole " ben prima degli aumenti boom registrati negli ultimi mesi, subiscono un trattamento di “sfavore” rispetto alle grandi realtà produttive". A ricordare lo sbilancio è la Cgia che sottolinea come, secondo gli ultimi dati Eurostat relativi al primo semestre 2021, le pmi paghino l’energia elettrica il 75,6% e il gas il 133,5% in più delle grandi aziende. Un differenziale che colpisce anche realtà di pari dimensioni presenti nel resto d’Europa, sebbene negli altri Paesi questo gap sia più contenuto del nostro.

E ormai, annota ancora Cgia, "si lavora di notte": una scelta, si legge ancora nel Report che molte pmi hanno deciso di introdurre o potenziare "per abbattere i costi energetici". Ma, tra assenze legate al Covid e la necessità di rimodulare il ciclo produttivo per tagliare il costo delle bollette, "non sono poche le attività che hanno organici ridotti all’osso e grosse difficoltà a garantire processi produttivi efficienti", denunciano ancora gli artigiani di Mestre.

Ad aumentare lo storico differenziale tra piccole e grandi imprese, per l'energia elettrica soprattutto l’entrata in vigore, dal primo gennaio 2018, della riforma degli energivori che prevede un costo agevolato per le grandi industrie, azzerando a queste ultime la voce “Oneri e Imposte”,e ridistribuendola a carico di tutte le altre categorie di imprese escluse dalle agevolazioni. Per il gas invece, ricorda la Cgia, il divario tariffario è riconducibile al fatto che tutte le grandi imprese ricevono dai fornitori delle offerte personalizzate con un prezzo stabilito su misura e sulla base delle proprie necessità.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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