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La caramella di Rohden dà tre punti al Frosinone

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Storia quotidiana di un cronista di Latina, tifoso dei nerazzurri, costretto a seguire il Frosinone calcio nel campionato di serie B.

Alla vigilia di Ferragosto il Frosinone si traveste da corsaro e sottrae la secchia rapita direttamente da casa Modena. La scena del delitto non è la torre della Ghirlandina ma lo stadio Braglia, rovinando il ritorno in B dopo 8 anni dei canarini emiliani. Se Alessandro Tassoni fosse stato sugli spalti si sarebbe angustiato, avrebbe lasciato ironia e sarcasmo dentro il calamaio ma forse avrebbe stretto la mano agli avversari. La storia di Modena-Frosinone si sblocca al 35’ grazie a un taglio velenoso di Garritano sull’out mancino dove torre di controllo e pilota non comunicano, così Gagno e Azzi lasciano puerilmente la pista libera all’atterraggio di Rohden, che scarta la caramella e la deposita in rete. Ma il gol del vantaggio ciociaro al di là dell’errore di comprensione della difesa modenese è legittimato da un pressing da cardiopalma della squadra di Grosso, che palesa limiti tattici e atletici degli avversari, ovviamente ingigantendo i propri meriti: se Gerli è un faro con la luce spenta, se Armellino gira a vuoto, se Mosti è la fotocopia sbiadita vista contro il Sassuolo in Coppa Italia, se Falcinelli e Diaw non trovano i pertugi giusti il merito è anche della disposizione tattica di Grosso e dell’interpretazione in campo dei suoi alfieri. Nella retroguardia Lucioni è il ministro della difesa (ma questo lo sanno anche i collezionisti delle figurine Panini), mentre nella terra di mezzo Kone e Boloca insegnano pressing e geometria, peccato manchi Moro in avanti ma avremo tempo di ammirare il talento del campioncino. Sin dai primi minuti dagli spalti capisci che i panni del canarino Titti e di gatto Silvestro li interpreta esclusivamente il Frosinone, poiché in campo c’è solo lui: Cotali scalda i guantoni di Gagno (5’) poi Boloca saggia distanza e precisione impegnando ancora Gagno (23’), ma sono gli spazi occupati che concretizzano alla mezzora il vantaggio sull’asse Garritano-Rohden. E il Modena? Non pervenuto, Lucioni soffoca Diaw mentre Falcinelli appare stanco già di suo, per segnare su pc e taccuino un’azione si deve attendere lo scoccare del primo tempo con le velleità di Gargiulo contenute da Turati. Nella ripresa Tesser prova a ridisegnare il Modena inserendo Panada per Armellino e Magnino per Gerli, ora spingono i padroni di casa, raccolgono un tiro di Azzi e poi, soprattutto, una traversa a giro di Oukhadda con Gargiulo che manca il tap-in (58’). E il Frosinone? Si limita a difendersi? No, contrattacca: Caso porta a spasso palloni e avversari, Mulattieri corre e si sbraccia, Rohden dà l’impressione di fare reparto a sé, Lucioni ha già intesa con Turati, insomma i ciociari amministrano. Poi, Grosso capisce che deve dare nuovo ossigeno ai suoi, dentro Bocic per Caso e Lulic per Rohden. E se ci sono nuove energie per il Frosinone e zero idee in casa Modena facile che il risultato resti fermo lì: esordio vincente e 3 punti, pesantissimi, di ritorno in terra ciociara per la truppa di Grosso. Si può festeggiare il Ferragosto, godersi (e leggere) la secchia rapita e pensare da domani al big match col Brescia.

1 anno fa
Autore
Gian Luca Campagna

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