Cookie Consent by FreePrivacyPolicy.com
Loader

Ti presento Gavi, talento del Barça già nel giro della Nazionale

gavi.jpeg

Classe 2004, talento indiscusso sin da giovanissimo, quando tra i pulcini del Real Betis segna 96 gol

Classe 2004, talento indiscusso sin da giovanissimo, quando tra i pulcini del Real Betis segna 96 gol e inizia a farsi notare dalle squadre maggiori di Spagna, tra cui Real Madrid, Atletico Madrid e Villareal. 
Contro l'Italia Pablo Paez Gaviria, conosciuto come Gavi, a 17 anni e due mesi ha esordito in Nazionale maggiore contro l’Italia nella semifinale di Nations League, diventando così il debuttante più giovane nella nazionale spagnola in tutta la sua storia. Luis Enrique ci ha abituato ad ammirare in campo le giovani promesse del calcio spagnolo: a marzo è stato il turno di Pedri, talento diciottenne del Barcellona: ora Gavi, altro prodotto delle giovanili blaugrana, foriera di talenti assoluti negli ultimi venti anni, basti pensare a Xavi, Iniesta, Piquè, Busquets e naturalmente Lionel Messi. Stavolta è toccato a Gavi, vero e proprio predestinato, capace di saltare dall’Under 17 all’Under 19 a soli 15 anni e al Barcellona B a 16. Fino alla chiamata di Koeman, attuale tecnico blaugrana, a 17 anni. Insieme il debutto in Champions contro il Bayern Monaco, qualche scampolo di partita in campionato, dove peraltro si è rivelato decisivo (un assist ad Araujo per il gol dell’1-1 al 90’ contro il Granada) e infine l’esordio in nazionale. 
Gavi che molti in Spagna paragonano già ai mostri sacri Xavi e Iniesta, trequartista tutto fantasia e classe, dedito al lavoro e all’apprendimento. Bravo con entrambi i piedi, un fisico non ancora eccelso data l’età, ma sufficiente a garantirgli un’ottima protezione della palla. Le parole del suo ex allenatore al Barca U19 sono illuminanti in tal senso: «È tecnicamente dotato. È capace di cambiare quello che sta facendo in pochi decimi di secondo e di improvvisare in qualsiasi circostanza di gioco. È molto difficile trovare un giocatore con queste capacità e con questa velocità di esecuzione. Fisicamente quest'anno si è evoluto molto. È cambiato ed ora è un giocatore molto forte. Il fisico completa la sua qualità tecnica e il suo processo decisionale. Ora ha la qualità per proteggere la palla. La parte inferiore del corpo lo aiuta e lo ha reso più competitivo nelle squadre giovanili. Difetti? È ipercompetitivo. È uno dei giocatori più competitivi che conosca. È una cosa che deve stabilizzare. È migliorato molto nel controllo delle proprie emozioni. È sempre al di sopra di tutto, pur mantenendo una mentalità vincente fino all'ultimo minuto. Ha ancora margini di miglioramento in questo». Vedremo se saprà rispettare le attese.

2 anni fa
Foto: sefutbol
Autore
Thomas Orlandi

Commenti