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In Texas l’aborto non è più un diritto

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La Corte Suprema non esamina l’”heartbeat act”, che vieta l'aborto dopo le 6 settimane: nello stato repubblicano del Texas un passo indietro di 48 anni

Era il 1973 quando arrivò alla Corte Suprema Statunitense il caso di Jane Roe, che aprì con una storica sentenza l’affermarsi del diritto all’aborto negli Stati Uniti e in Occidente in generale.

Prima della sentenza, nella maggior parte degli stati Usa l’interruzione di gravidanza era un reato in tutti i casi. Nei restanti, era comunque un diritto vincolato ai soli casi di violenze o malformazioni. La decisione della Corte aprì una nuova fase storica dell’aborto, consentendolo in ogni caso, fino al momento in cui il feto non fosse in grado di sopravvivere autonomamente all’esterno dell’utero materno.

La sentenza aprì una stagione di dibattiti intorno all’aborto, favorendo movimenti favorevoli e contrari e avendo effetto sulle legislazioni di gran parte degli stati americani e non solo.

Il vecchio presente

È il 2021 e arriva alla Corte Suprema il Senate Bill 8, emanato dallo stato del Texas a guida Repubblicana, che vorrebbe impedire l’aborto oltre le 6 settimane.

Un arco temporale che non ha basi scientifiche, ma ha tutta l’aria di essere simbolico. È, infatti, il periodo in cui (non in tutti i casi) si inizia a percepire il battito cardiaco del feto. Uno dei problemi di questa legge è che una parte delle donne dopo 6 settimane non ha ancora neanche scoperto di essere incinta.

La corte (a maggioranze repubblicana), rifiutatasi di esaminare ricorso sulla legge presentato dagli attivisti pro-aborto, ha permesso che il testo entrasse in vigore.

Una legge tra le più dure sul tema, che potrebbe portare il Texas ad essere apripista per altri stati repubblicani, grazie alla collaborazione della Corte Suprema.

Le reazioni

A reagire duramente alla sentenza della corte è stato il presidente Biden. In un Tweet ha annunciato che il governo è “profondamente legato al diritto costituzionale stabilito nel 1973” e si impegnerà per “difendere tale diritto”. La legge, definita incostituzionale, "riduce l'accesso delle donne alle cure sanitarie di cui hanno bisogno, particolarmente per le comunità di colore e con basso reddito”.

Il governatore del Texas ha annunciato su Twitter che “ogni bambino non ancora nato con un battito sarà protetto dalle devastazioni dell’aborto”, e che "il Texas difenderà sempre il diritto alla vita". Post che su twitter precede di sole 5 ore un altro post in cui annuncia che "I texani che possiedono legalmente un'arma sono ora autorizzati a portarla in pubblico. Nessuna licenza o formazione è necessaria."

Difendere il diritto alla vita è dunque un impegno chge dura 5 ore: sono i paradossi di quello che un tempo era lo stato da prendere come esempio in tema di diritti.

 

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Emanuele Di Casola

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