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La Lettonia si sente minacciata dalla Russia

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Il Presidente della commissione Sicurezza e Difesa: 'inasprire le sanzioni e fare pressioni sulla Bielorussia'

Tutti i Paesi sul fianco orientale della Nato, compresa la Lituania, sono "minacciati" dalla Russia e dalle sue "ambizioni imperialistiche". Per questo oggi è importante fermare la Russia "sul campo di battaglia" e impedire che, dopo l'Ucraina, "vada oltre", conquistando "nuovi territori e dividendo altri Paesi" perché poi "sarà molto più costoso e forse troppo tardi" per fermarla. Lo afferma in un'intervista Laurynas Kasciunas, presidente della commissione Sicurezza e Difesa nazionale del Parlamento lituano (Seimas), che tra due giorni sarà in visita a Roma e incontrerà, tra gli altri, il presidente della commissione Difesa della Camera, Antonino Minardo.

Secondo Kasciunas, l'Ucraina sta combattendo anche per la sicurezza e la stabilità di tutta l'Europa pertanto "il nostro compito è sostenerla il più possibile" per permetterle di "lottare per la vittoria finale". Vilnius, spiega, sta facendo la sua parte con un ultimo pacchetto da 41 milioni di euro di aiuti militari che consiste in armi, munizioni e equipaggiamento anti-droni. "Il nostro sostegno all'Ucraina rappresenta oltre l'1,2% del Pil - dichiara il deputato - Invitiamo anche i nostri alleati a intensificare i loro sforzi perché le dimensioni e la velocità del supporto militare all'Ucraina sono cruciali".

L'esponente del governo di Vilnius sottolinea quindi la necessità di inasprire ulteriormente le sanzioni contro Mosca e Minsk. Attualmente, l'Ue sta preparando l'undicesimo pacchetto di sanzioni che dovrebbe includere misure contro Rosatom dal momento che la Russia utilizza la centrale nucleare di Zaporizhzhia "come strumento di ricatto nucleare e quindi minaccia la sicurezza nucleare non solo dell'Ucraina, ma anche dell'Europa intera - prosegue - È inoltre necessario collaborare con i Paesi terzi per prevenire l'elusione delle sanzioni".

Kasciunas esorta l'Europa anche ad aumentare la pressione sulla Bielorussia in quanto "responsabile della guerra della Russia contro l'Ucraina - precisa - La Russia ha utilizzato il territorio bielorusso per attaccare l'Ucraina fin dall'inizio della guerra, dispiegando le sue truppe in Bielorussia e ora intende posizionare lì un'arma nucleare tattica".

In merito a un possibile negoziato con Mosca, l'esponente lituano ritiene che possa avvenire "solo alle condizioni preliminari" dell'Ucraina ovvero il ritiro di tutte le truppe russe ed il risarcimento dei danni. "Questa è l'unica via per una pace giusta, sostenibile, duratura e volta a scoraggiare ogni nuova aggressione", puntualizza Kasciunas, secondo cui ogni altra ipotesi permetterà a Mosca di raggiungere i suoi obiettivi. "Se l'Occidente inizia a pensare di chiedere all'Ucraina di fare concessioni territoriali per la pace, allora la Russia andrà fino in fondo", conclude, rimarcando come il Cremlino neghi l'esistenza delle ex Repubbliche sovietiche.

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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