L'Israele sotto una pericolosa crisi di nervi

Emmanuel Macron ha ricevuto all'Eliseo l'ex presidente israeliano Reuven Rivlin, in carica dal 2014 fino a due anni fa. Mentre prosegue il conflitto tra Israele e Hamas, il presidente francese ha "riaffermato il diritto di Israele a difendersi" dopo il terribile attacco del 7 ottobre sferrato dal gruppo in Israele e, ha fatto sapere l'Eliseo, ha "ribadito "la solidarietà della Francia a Israele nella sua lotta al terrorismo". Macron e Rivlin, riferisce l'Eliseo, hanno "ricordato che la liberazione di tutti gli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza è una priorità assoluta" e il presidente francese ha ripetuto "la necessità di distinguere i terroristi dalla popolazione della Striscia di Gaza" e di garantire "una protezione efficace per i civili".

Macron ha insistito sull' "importanza di instaurare subito una tregua umanitaria che porti a un cessate il fuoco", ha manifestato a Rivlin "la sua grande preoccupazione per l'aumento delle violenze contro i civili palestinesi in Cisgiordania" e ha riaffermato "l'impegno totale della Francia nella lotta all'antisemitismo".

E cresce il malcontento in casa israeliana. Intanto resta lo sgomento per l'ultimo attacco sferrato dalle forze israeliane. "L'Organizzazione mondiale della sanità è sconvolta dall'attacco all'ospedale indonesiano di Gaza che, secondo quanto riferito, ha provocato 12 morti, compresi pazienti, e decine di feriti, compresi alcuni in condizioni critiche e in pericolo di vita". Sono le parole del direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, che commentando via X le notizie sull'Indonesian Hospital di Gaza torna a chiedere di lasciare le strutture sanitarie fuori dal conflitto: "Gli operatori sanitari e i civili non dovrebbero mai essere esposti a un simile orrore, soprattutto all’interno di un ospedale", conclude il Dg.