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Da Vannacci a Meloni secondo Prodi

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L'ex premier del Pd non risparmia nessuno sulla volontà di non andare a Bruxelles. La Difesa interviene sul caso Vannacci

"Il nome non mi scandalizza affatto, ma candidarsi per poi non ricoprire il ruolo per cui si viene eletti è un fatto immorale. Sarò vecchio stile ma questa è la mia convinzione". A dirlo, ospite di Piazzapulita su La7, è l'ex premier e fondatore de L'Ulivo, Romano Prodi. Meloni dice 'chiamatemi Giorgia'? "Sono Giorgia e sarò la tua birra, come la pubblicità... Cosa vuol dire leader del popolo? E' come disprezzare il popolo: solo io e il resto è popolo. Io non mi sono mai sentito fuori dal popolo, sono ottavo di nove figli. Ho sempre usato linguaggi semplici semplici eppure ho avuto la maggioranza nel paese". 

Sulla candidatura con la Lega di Roberto Vannacci alle elezione europee, il Ministero della Difesa non ritiene vi siano state violazioni del codice dell’ordinamento militare. "Relativamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa in merito alla ineleggibilità del Gen. Vannacci il Ministero della Difesa, effettuate le dovute verifiche con gli organi competenti", in una nota precisa che "l'art. 1485 del Codice dell'ordinamento Militare (Com), nel definire le cause di ineleggibilità al Parlamento rimanda al Dpr 30 marzo 1957, n. 361. Il Dpr in parola, tuttavia, disciplina le norme per la elezione alla Camera dei Deputati e specifica in particolare che non sono eleggibili 'gli ufficiali generali, gli ammiragli e gli ufficiali superiori delle Forze Armate dello Stato, nella circoscrizione del loro comando territoriale'".

"L'art. 1486 del Com poi - prosegue la nota -, nel disciplinare le cause di ineleggibilità alla carica di consigliere regionale, specifica che 'non sono eleggibili a consigliere regionale nel territorio nel quale esercitano il comando, gli ufficiali generali, gli ammiragli, e gli ufficiali superiori delle Forze armate'. Il citato articolo, inoltre, specifica che 'la causa di ineleggibilità non ha effetto se l'interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca dell'incarico o del comando, collocamento in aspettativa non retribuita, non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature'. Tutto ciò premesso, fatta salva la competenza del Ministero dell'Interno in merito all'eleggibilità di un candidato (qualsiasi), il Ministero della Difesa non ritiene vi siano state violazioni del codice dell’ordinamento militare".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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