La ricetta Meloni per far ripartire l'Ucraina
La premier cita Antoine de Saint-Exupéry e punta sulle infrastrutture e sulle novità energetiche per la ricostruzione ucraina
“Antoine de Saint-Exupéry scriveva che se vuoi ricostruire una barca non devi radunare gli uomini per tagliare legna, per dividere e impartire compiti, ma per insegnare loro la nostalgia del mare. Per ricostruire non bastano i soldi, ma serve la nostalgia della libertà e del futuro, che il popolo ucraino ha dimostrato così bene. Dunque la ricostruzione non è solo possibile ma è inevitabile”. Così il premier Giorgia Meloni, chiudendo la conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina, oggi a Roma.
“La guerra intacca la fiducia nel domani ma in questo caso si è guardato dritto negli occhi il proprio nemico e si è scelto di combattere e guardare oltre di lui, a quello che c’era dopo. Oggi anche l’Italia e la comunità internazionale guardano oltre il conflitto, quel nemico, quell’invasione, quella ingiustizia" che ha colpito l’Ucraina, vittima dell’aggressione russa. Così il premier Giorgia Meloni, nel suo intervento alla Conferenza bilaterale per la ricostruzione della Ucraina, oggi a Roma. “‘Ma i nostri ambiziosi obiettivi - ha aggiunto - hanno bisogno di un importante intervento di capitali privati. L’Ucraina è una nazione ricca di risorse, dove non mancano talenti, che offre a un occhio scaltro grandi possibilità di investimenti". Secondo il premier bisogna dunque "lavorare da subito per ripristinare in Ucraina quanto è stato distrutto, a partire da infrastrutture strategiche ed energetiche", mettendo "al centro della ricostruzione lo straordinario know-how delle aziende del nostro Paese".
Occorre "lavorare fin da subito per ripristinare quanto distrutto a partire dalle infrastrutture strategiche ed energetiche. Da oggi dobbiamo lavorare, nelle zone liberate, per ricostruire le infrastrutture". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell'Ucraina.
La ricostruzione però, rimarca il premier, "richiede non solo il sostegno delle nazioni, delle istituzioni multilaterali e delle organizzazioni finanziarie ma per la mole di quel che va ricostruito è evidente quanto sia fondamentale anche l'impegno responsabile dei privati. I nostri ambiziosi obiettivi hanno bisogno di un importante intervento di capitali e investimenti privati. Investire oggi sulla ricostruzione è un investimento non azzardato ma oculato. L'Ucraina è una nazione che offre grandi opportunità di investimenti e l'Italia è non a caso il terzo partner commerciale".
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