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Il Pd si lecca le ferite dopo le amministrative

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Al turno supplementare grande sconfitta per il centrosinistra. Morassut: 'occorre ripartire'

Un risultato deludente per il Pd di Elly Schlein ai ballottaggi. Sui sette comuni capoluogo al voto, i dem hanno vinto soltanto a Vicenza (strappandola al centrodestra) con Vincenzo Possamai, il giovane candidato sindaco che si è distinto, rispetto al Pd nazionale, chiedendo che nessun big partecipasse alla campagna elettorale. I dem sconfitti ad Ancona che non solo è l'unico capoluogo di regione in corsa, ma che non era mai stata governata prima dal centrodestra.

Un'altra roccaforte che se ne va. Come in Toscana dove i dem speravano nel 'ribaltone'. Ma niente da fare: le roccaforti rosse Pisa, Siena e Massa vanno confermando definitivamente come 'ex'. Male anche a Brindisi dove i dem sostenevano Roberto Fusco dei 5 Stelle e dove non si è riusciti, neanche in questo caso, ad organizzare un'iniziativa elettorale comune con Schlein e Giuseppe Conte. Male anche il primo turno in Sicilia: il centrodestra si aggiudica Catania dove Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani sono stati venerdì scorso a chiudere la campagna elettorale.

Al momento, a spoglio ancora in corso, non arriva alcun commento ufficiale dal Nazareno. Mentre la segretaria domani sarà in Europa. Rispetto all'agenda inizialmente diffusa, Schlein sarà a Bruxelles nel pomeriggio e incontrerà la delegazione Pd alle 16. Mentre mercoledì vedrà il gruppo dei Socialisti e democratici e quindi la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola.

“Subiamo una pesante sconfitta alle amministrative. Seppure non sia trascurabile il fatto che il Pd vada bene come partito. Va bene ma non abbastanza da essere ad oggi la calamita di una coalizione vincente. E dobbiamo riflettere su questo. Io continuo a ritenere che senza una radicale operazione di innovazione sul Pd sarà difficile vincere la crosta burocratica che ancora plasma le scelte sui gruppi dirigenti e le candidature, troppo spesso non radicate, non popolari e frutto di giochi interni". Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

"Dobbiamo dirci le cose come stanno. Elly Schlein sta lavorando bene ma secondo me non deve togliere il piede dall’acceleratore dell’innovazione. Inventare e stupire. Anche su alcuni temi. Per esempio sulla fragilità del territorio va presa un’iniziativa legislativa efficace che coniughi rigenerazione urbana e sicurezza. Il Pd le proposte le ha, va scelto se portarle avanti. Così come sui temi istituzionali. Io credo che noi dobbiamo accettare la sfida di chi dice: gli italiani scelgano chi dirige il Paese. Le formule per garantirlo sono diverse. Discutiamone. Ma questo è il punto".

"Non dobbiamo avere paure. Non possiamo più essere quelli che pensano solo ai rischi di certe scelte. E continuare ad apparire quelli che puntano a governare a prescindere dalla decisione popolare, con combinazioni parlamentari. Insomma dobbiamo uscire dalla paura che vi sia un nuovo fascismo alle porte. Perché questo rischio, che pure esiste, non si batte con la paura ma con l’egemonia”.

30 Maggio
Autore
Claudio Mascagni

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