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Landini: 'C'è ancora troppa precarietà che frena la ripresa'

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Il segretario generale della Cgil: 'incentivare con un nuovo contratto a contenuto formativo il lavoro a tempo indeterminato che dia stabilità e sicurezza'

Landini, ‘ripresa sta generando troppa precarietà, necessario intervenire’
 

Il Pil  cresce. Ora è al 6%, l'anno prossimo dalle stime dovrebbe scendere, seppure mantenendo una percentuale sotto il segno +: al 4%. Certo, è facile dopo un anno e mezzo di fermo e di contrazione dovute alla Pandemia, ma il segnale positivo è dettatoi, e verrà dettato, anche dai miliardi di euro che ballano attorno al Pnrr, eppure i dati non sono così ottimi come si immaginava. Lo dice la Cgil. "Ora è il momento di combattere seriamente la precarietà nel lavoro. C'è troppa precarietà e questa ripresa per ora sta generando lavoro precario. Bisogna intervenire, cancellare forme di lavoro assurde che non hanno ragione di esistere e incentivare anche attraverso un nuovo contratto a contenuto formativo il lavoro a tempo indeterminato che dia stabilità e sicurezza nel lavoro a partire dai giovani" così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell’assemblea con i lavoratori Iren. 

Ricordando, poi, le manifestazioni di piazza del prossimo 27 novembre, Landini ha ribadito: "stiamo chiedendo al governo di fare alcune operazioni molto precise. Sul fisco è il momento di abbassare la tassazione al lavoro dipendente e ai pensionati: stiamo chiedendo che gli 8 miliardi messi nella legge di bilancio vadano tutti in questa direzione". 

"Poi - ha aggiunto - c'è il tema della riforma delle pensioni: bisogna agire dentro la legge di bilancio aumentando il numero di persone che possono anticipare l'uscita in pensione. Ma è il momento di fare una vera riforma della legge Fornero. Ai primi di dicembre il governo si è impegnato ad aprire questo tavolo. Si va dalla pensione di garanzia per i giovani alla necessità di introdurre uscita flessibile dai 62 anni e finalmente riconoscere che l’aspettativa di vita non è uguale per tutti ma dipende dal lavoro che fai e quindi di avere un sistema in grado di affrontare questa cosa", ha concluso. 

2 anni fa
Autore
Claudio Mascagni

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