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Le strutture ricettive religiose dubbiose sul nuovo decreto

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Lo ha riferito il presidente delle Strutture di Ospitalità Religiosa Fabio Rocchi

Protesta delle strutture ricettive religiose per quanto riguarda il Super Green pass e il “caos” normativo generato dalle nuove norme di contrasto alla pandemia che saranno introdotte dal governo. Il presidente delle Strutture di Ospitalità Religiosa Fabio Rocchi ha fatto sapere che “Per quanto possa essere opportuna e condivisibile la decisione del Governo di estendere l’obbligo del normale Green Pass agli ospiti di tutte le strutture ricettive (religiose comprese), i gestori lamentano il limbo in cui sono stati lasciati per la totale assenza di interpretazioni sulle modalità applicative. La loro voce si fa sempre più preoccupata su alcune fondamentali domande”. 

Rocchi lamenta tutti i punti poco chiari delle nuove norme, con una serie di domande, secondo lui senza risposta: “Ogni quanto va controllato il Green Pass, dato che può derivare anche da un tampone? Solo all’arrivo dell’ospite in struttura? Ogni giorno? Ogni due giorni? E come organizzare questi controlli se si hanno centinaia di ospiti? Cosa fare se un ospite è presente in struttura già prima del 6 dicembre e prosegue il suo soggiorno? Lo si manda via se non ha il Green Pass? E le sale riunioni per meeting e convegni? Per entrare nella struttura ricettiva basta il Green Pass ma per le riunioni ci vuole la versione super?”.

E’ probabile, come già d’abitudine, che i dubbi vengano chiariti la sera prima dell’entrata in vigore del recente decreto – prosegue Il presidente, che ha poi espresso grandi preoccupazioni anche in relazione al “boom” di disdette che ha colpito il settore in vista delle vacanze natalizie - Arrivano le prime disdette di chi non vuole trovarsi impantanato in una normativa dai contorni ancora indefiniti: in tanti non vogliono passare le imminenti festività a fare la fila fuori dall’unica farmacia di uno sperduto paesino di montagna a -10 gradi. Basterebbe un po’ di lungimirante chiarezza, - conclude - così da fornire un quadro complessivo ben delineato al quale –volentieri o meno- gestori e ospiti debbano adeguarsi. Invece sono tutti costretti ad aspettare che dall’alto giunga una voce (che non è quella divina) mentre i telefoni vanno in tilt per le richieste di chi vuole capirci qualcosa. Senza trovare risposta”. 

2 anni fa
Autore
Piergiorgio Michelangeli

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