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Utilizzare l’acqua piovana in casa

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Una scelta green che può farci risparmiare buona parte dell’acqua corrente che utilizziamo

Le scelte ecologiche sono, fortunatamente, al centro del dibattito pubblico in qualsiasi campo. La costruzione della casa è certamente uno degli ambiti in cui le proprie scelte possono impattare maggiormente sull’ambiente. Energie rinnovabili, materiali ecosostenibili, ma anche l’approvvigionamento dell’acqua. 
Parlando di quest’ultimo aspetto, una scelta drastica poptrebbe essere quella di recuperare l’acqua piovana. Una pratica che di solito viene usata in rifugi e zone di montagna nelle quali è complicato reperire le risorse idriche, ma che può essere vincente anche in una casa normale per limitare l’utilizzo di acqua corrente. Un investimento che è importante in termini economici, e dunque rende indispensabile una verifica della piovosità nella zona prima di procedere.

L’acqua raccolta può essere utilizzata innanzitutto per l’irrigazione del giardino, ma anche per l’igiene domestica. L’acqua dovrà necessariamente essere filtrata dopo la raccolta, che può avvenire attraverso la grondaia del tetto ed essere convogliata in un serbatoio, posto preferibilmente sotto il terreno. In base all’utilizzo che decidiamo di farne, l’acqua dovrà subire uno o più processi di filtraggio.

Una soluzione green e intelligente, ma che dovrà essere ben studiata e progettata per evitare di trovarsi con un serbatoio in bella vista e sempre vuoto.

2 anni fa
Foto: pixabay
Autore
Emanuele Di Casola

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