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Zelensky lancia il messaggio alla Mostra del Cinema di Venezia

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Il premier ucraino manda un videomessaggio: "la guerra contro di noi è un orrore che non dura 120 minuti ma 189 giorni"

"Cari partecipanti e ospiti della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, apprezzo la possibilità di rivolgermi a voi oggi per raccontare la nostra storia, quella dell'Ucraina, della sua nazione e della guerra che la Russia sta conducendo contro di noi da 189 giorni. La storia è fuori concorso perché è anche oltre i limiti dell'umanità e del buon senso. È un dramma basato su eventi reali. Quello recitato nella vita reale da subumani in carne e ossa - gli assassini, i macellai, i terroristi. Una tragedia non sulle note del geniale Morricone, ma piuttosto sulle note di brutti 'chastushka' e suoni di esplosioni, spari e lamenti di allarme aereo". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio trasmesso questa sera alla cerimonia di inaugurazione della 79esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

"E' un orrore che non dura 120 minuti ma 189 giorni. 189 giorni di guerra in Ucraina, di cui l'Europa e il mondo intero si sono stancati. Questo è ciò che dice la Russia. Questo è ciò che la Russia vuole. Questo è ciò che la Russia aspira - ha aggiunto Zelensky - Una trama di bassa lega in tre scene per spingere il mondo a commettere tre drammatici errori: abituarsi alla guerra, riconciliarsi con la guerra, dimenticare la guerra. Il loro progetto non dovrebbe mai trasformarsi in realtà".

Il presidente ucraino si è poi rivolto ai "personaggi della cultura, registi, produttori, attori, drammaturghi, cameraman, compositori, direttori artistici, scenografi, critici cinematografici e migliaia di altri provenienti da diversi Paesi del mondo, e da una stessa famiglia cinematografica, radunati a Venezia, per ricordare: "La vostra posizione è importante, la vostra voce conta, la vostra parola è forte! Il minimo che possiate fare - anzi, che non dobbiate fare - è non rimanere in silenzio, non avere paura, non voltare le spalle, non passare oltre - non rimanere neutrali alla guerra in Ucraina, quella che la Russia ha scatenato".

"Per alcuni, il potere è solo nei missili e nelle bombe atomiche. Per noi, il potere è nella filosofia, nella mentalità, nei sensi e nelle parole - ha proseguito Zelensky - Per noi è anche negli armamenti. Vorrei che ogni Paese, ogni nazione, ogni istituzione e comunità del mondo avesse una percezione chiara di ciò che l'Ucraina sta vivendo. Questa guerra dovrebbe essere raccontata nella lingua più chiara possibile. La lingua del cinema è quella che parlate tutti voi".

Poi Zelensky ha introdotto un breve filmato dicendo: "Non vedrete le scene sanguinolente di esplosioni, spari, rovine e fumo. Il dolore. Le lacrime. Vedrete ciò che alla maggioranza viene generalmente risparmiato: una parte intrinseca di ogni film che la maggioranza non nota. I nomi sono importanti; finiscono nell'oblio e nell'oscurità perché nel momento in cui appaiono sullo schermo la maggior parte degli spettatori fa solo due cose: si alza e se ne va. Ma so che la prima mossa è la più importante. La seconda non dovrebbe essere possibile". E così è partito un lungo elenco di morti ucraini.

"Ogni volta che sentite qualcuno che racconta la sua stanchezza per l'Ucraina, ricordatevi di queste didascalie. Stancarsi dell'Ucraina significa spazzare via i nomi, dimenticarli - ha concluso - Sono sicuro che tutto il mondo civilizzato non lo farà mai. Non si arrenderà mai, resterà con l'Ucraina fino alla fine, la fine vittoriosa quando la verità e la giustizia saranno accolte con un applauso. Grazie all'Ucraina".

1 anno fa
Autore
Claudio Mascagni

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