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Dalla solidarietà femminile all'inasprimento per i violenti

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Il tragico caso di Senago fa riflettere su come intervenire per prevenire gli episodi di femminicidio

Si apre uno squarcio nelle tragedie italiane: le donne restano l'oggetto dell'uomo violento che crede e immagina che siano di sua proprietà. Il caso di Senago con la morte di Giulia Tramontano invita ad ampie riflessioni.

Così il governo si appresta a presentare nuove misure per contrastare la violenza sulle donne. "Al prossimo Consiglio dei ministri penso che faremo in tempo", spiega al Tg1 la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella. "Noi - sottolinea - vogliamo rafforzare soprattutto le misure cautelari e quindi l'ammonimento, che è il cartellino giallo per l'uomo violento, il braccialetto elettronico che c'è e va usato di più, e l'obbligo di distanziamento". "Il pubblico ministero deve decidere in tempi brevi la valutazione del rischio. Va fatto in tempo, evitando che ci siano nuove vittime", conclude Roccella.

"Il nostro incontro è stato veramente cordiale tant’è che appena ci siamo viste ci siamo abbracciate per solidarietà femminile". E' quanto ha raccontato la ragazza, con la quale aveva una relazione parallela Alessandro Impagnatiello accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza, nelle sommarie informazioni rese ai carabinieri che indagavano sulla scomparsa della ragazza, raccontando dell'incontro avuto con lei.

 

5 Giugno
Autore
Giada Giacomelli

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