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Serie A: Così si rovinano le emozioni

pallone in mezzo al campo

Troppe le teorie di complotti e malafede anche nel calcio. Lo sport più bello del mondo è a rischio

Facciamo una cosa bella e soprattutto utile per tutti perché altrimenti si rischia veramente di alterare la percezione e rovinare lo spettacolo e le emozioni che il calcio è capace di offrire. Azzeriamo le polemiche e per il girone di ritorno tracciamo una lunga linea bianca di cancellazione di tutte le polemiche che hanno alimentato le 19 giornate del girone di andata della serie A.

Perché alla fine gli errori ci sono stati. Li hanno commessi gli attaccanti sotto porta di clamorosi, i difensori e i portieri regalando dei gol agli avversari in situazioni paradossali.

banner_globo_youmarketing.gifFiguriamoci se quindi potevano essere senza macchia gli arbitri. Aggiungendo che il loro operato in ogni partita, viene vivisezionato minuto per minuto, gesto per gesto, da milioni di tifosi di una parte o dell’altra.

Arbitri e Var di errori ne hanno commessi, come detto, anche di clamorosi. Ma è ovvio che sia così perché l’infallibilità non è dote umana e il giudizio arbitrale, o del Var, è cosa dannatamente umana e quindi suscettibile di errore.

Una percentuale di errore fisiologica. L’importante è partire da un presupposto di buona fede e su questa, dismessa la maglia da tifosi, non si può dubitare.

A supporto di questa tesi, prendiamo ad esempio Inter-Verona della giornata appena andata in archivio: c'è un contatto in area di rigore tra Bastoni e Duda, con il difensore nerazzurro che allarga il braccio e colpisce con una spallata l'avversario. Il direttore di gara Fabbri non si accorge di nulla e il Var Nasca non interviene. Evidente e innegabile. L’azione andata fermata a quel punto e il gol di Frattesi per il definitivo 2-1 della capolista non ci sarebbe stato. Errore chiaro e lampante ma, come detto, prendiamolo come episodio fisiologico senza teoremi di complotti e malafede.

Teoremi che si dissolvono in maniera altrettanto lampante. Un arbitro in malafede non lascia certo giocare fino al 101’ con 11 minuti di recupero e non concede un rigore al Verona proprio allo scadere.

Lo dico da juventino. Gli errori c’erano prima del Var, ci sono stati dopo, ce ne sono stati in questo campionato e ce ne saranno ancora tanti. Ma con il tirare in ballo complotti e malafede, oggi come in passato, si accendono gli animi oltremisura con tutti i rischi correlati e si rovina quello che di bello il calcio da empre muove: le emozioni.

8 Gennaio
Autore
Luca Morazzano

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