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Bum bum Cheddira e il Frosinone prende 1 punto a Napoli

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Al Maradona finisce 2-2, coi ciociari sempre a inseguire ma che non demordono mai. Rosso a Mario Rui e 3-2 fallito da Seck

Bum bum Cheddira e il Frosinone esce con 1 punto dal Maradona, sempre a inseguire un Napoli uscito fischiato dai propri sostenitori.

Calzona vuola farsi baciare dal sole e dal pubblico: 4-3-3. Ha un unico credo, fare più punti possibile sperando nell’alchimia dei risultati per acciuffare un posto al sole in Europa.

Il Frosinone invece fa calcoli, nella sua corsa finale guarda ai risultati di ieri, un punticino farebbe comodo, vista la sconfitta dell’Empoli, puntato per lo scontro diretto al Castellani. Insomma, il trionfo in Coppa Italia di novembre (un 4-0 per i ciociari al Maradona che mandò in tilt anche gli algoritmi del Fantaclacio) è lontano anni luce. Stati d’animo opposti accompagnano così Napoli-Frosinone, sotto gli occhi interessati di Luciano Spalletti, cittì della Nazionale ed ex (rimpianto) degli azzurri napoletani.

Il Napoli vede in porta  Meret, sulla linea difensiva a quattro Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Mario Rui; nella terra di mezzo Anguissa, Lobotka, Zielinski, in avanti licenza di offndere con Politano, Osimhen, Kvaratskhelia.

L’allegra brigata ciociara è disposta con Turat tra i pali, Lirola, Romagnoli, Okoli compongono la difesa a tre, Zortea, Barrenechea e Mazzitelli per disegnare geometrie e raccordare difesa e attacco, Brescianini per una corsa forsennata nel probabile ruolo da tuttocampista, alti Zortea e Valeri, in avanti guastatore Soulé più il centravanti teorico Cheddira. Di Francesco punta alla prudenza e a un 3-5-1-1, che muterà a seconda delle situazioni.

PRIMO TEMPO - La scossa ricevuta nella notte ha stimolato il Napoli, che, passato lo studio iniziale, comincia a macinare gioco, spostando Kvaratskhelia a destra dopo il classico inizio sulla corsia mancina. Alzato il proprio baricentro, con un Lobovtka tuittofare, il Napoli comincia l’assedio: Osimhen, imbeccato dal georgiano, spara su Turati (13’), poi in una mischia da flipper Ostigard scaraventa in curva da due passi (14’), finchè Politano sgomma via a Valeri e insacca l’incolpevole Turati (16’) con un tiro a giro da playstation. Sembra il preludio di una goleada, ma la buona sorte bagna il Frosinone: su rinvio di Meret è Romagnoli a bucare di testa lasciando praterie a Osimehn che grazia Turati angolando troppo (18’). Ma il Napoli finisce qui, o meglio è il Frosinone che, assorbita la sberla, riparte senza disunirsi o affrettars,i, con DiFra che richiama i suoi alla pazienza. Consigli seguiti dall’allegra brigata. È una combinazione Soulè-Mazzitelli a permettere a Cheddira di superare il nugolo di difensori azzurri con Rrahmani che lo sgambetta. Rigore sacrosanto, che Soulè preferisce spedire tra le braccia di Meret (30’), sciupando così una clamorosa occasione per riportare il match su binari logici. E sì, logici, perché il gioco arioso del Napoli si eclissa, con Politano dopo l’avio sfavillante in apnea e Osimhen isolato, i ciociari alzano il campo, grazie alla corsa di Brescianini e al fosforo di Mazzitelli, finché è Cheddira a spaventare con una botta il Napoli ma Meret respinge (37’). Il Frosinone c’è, eccome, ma il pari resta una chimera, anzi Zielinski in un paio di circostanze non annoia la retroguardia canarina.  

SECONDO TEMPO - Pronti e via e Osimhen ha la chance di congelare il match grazie a un corridoio di Anguissa, ma lo scavetto che supera Turati viene ribattuto da Romagnoli (47’). Ma il Frosinone è vivo, lo dimostra palleggiando con sicurezza e sfrontatezza in area del Napoli, finché Meret commette un’ingenuità da scolaretto su rimessa dal fondo, Soulé lo pressa e Cheddira lo purga per un pareggio, tutto sommato, meritato (50’). Il Napoli subisce l’affronto, ci mette tempo per ripartire, lo fa con Kvaratskhelia che prima impegna superTurati (62’) poi offre con una palla sporca un invito a nozze che Osimhen non può sbagliare, complice il tardivo rientro di Valeri (63’) che lascia in gioco il nigeriano. Napoli di nuovo avanti, ma peccato perché i ciociari dialogavano nella terra di mezzo con autorità, con la solita generosità di Brescianini e con Barrenechea più alto. Ma è un Frosinone diverso, aveva ragione DiFra quando ripeteva che la squadra avrebbe badato più alla fase difensiva: sì, vero, l’allegra brigata è meno spumeggiante ma più pragmatica. Così il pari arriva grazie a un traversone contagiri di Soulé per l’incornata di Cheddira (73’), coronando un’autentica giornata da centravanti di razza, zittendo critiche e storture di naso, compreso il sottoscritto. Resta il quesito se il Frosinone avrà imparato la lezione di non buttare alle ortiche un prezioso pari. Staremo a vedere. E Kvaratskhelia spaventa subito Turati, che c’è (74’). Calzona manda in campo Raspadori e Simeone, ma la trazione anteriore genera caos in area e capeli bianchi ai tifosi ciociari, ma l’azione più clamorosa capita su Seck, che davanti a Meret lo spaventa piuttosto che gonfiare la rete (83’). Finisce col Napoli che corre per il disperato vantaggio ma il Frosinone si difende con ordine, fraseggia nella mediana con calma e guadagna anche la superiorità numerica per il rosso a Mario Rui. Termina 2-2 e il Frosinone guarda conm fiducia al futuro ma con rammarico al passato. Ma non è tempo di piangere. Sotto col Torino.

14 Aprile
Autore
Gian Luca Campagna

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